Chef Davide Oldani ci crede: «Cocktail, birra, sakè e infusioni? Nuovi modelli di business»

L’intervento sul palco di Mixology Experience: «Ormai parte inclusiva del fine dining»

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«Cocktail, birra, sake e infusioni a freddo con erbe sono nuovi modelli di business». Anche nei ristoranti stellati. A sostenerlo è lo chef Davide Oldani del ristorante D’O di Cornaredo (MI). Lo scorso 9 maggio, durante il talk ideato e promosso da Engine Gin a Milano Mixology Experience, Oldani ha sondato il terreno degli abbinamenti alternativi al classico “cibo-vino”.

A differenza di 15 anni fa – ha evidenziato – il mondo dei cocktail fa ormai parte inclusiva anche del fine dining. Soprattutto nel dopo pandemia, gli ospiti sono sempre più alla ricerca di un un’esperienza relativa non più solo al cibo, al vino o al cocktail».

«La tipologia di cucina moderna che ha preso piede in tutto il mondo – continua lo chef – è quella con più portate e più possibilità di degustazioni. E come abbinamento di un grande menu è naturale pensare al vino, perché è insito nella nostra cultura, ma è altrettanto bello spaziare con altre proposte come i cocktail, la birra, il sake o le infusioni a freddo con erbe».

DAVIDE OLDANI SUL PALCO DELLA MILANO MIXOLOGY EXPERIENCE

«Dalla cucina alla sala, al bar – ha aggiunto Davide Oldani – assistiamo all’introduzione di nuovi elementi che ci portano a intraprendere nuove strade e ad abbracciare nuovi modelli di business».

Dello stesso avviso Paolo Dalla Mora, Ceo di Engine, distilled gin (42% vol.) creato in modo artigianale dai maestri distillatori in piccoli lotti e imbottigliato a mano in un piccolo laboratorio dell’Alta Langa. La sua formula, legata alla cultura italiana e piemontese, rende omaggio alla tradizione dei rosoli e dei cordiali a base di salvia e limone. Tutti ingredienti biologici.

«È importante – ha sottolineato Dalla Mora – che oggi si faccia attenzione a temi come il cambiamento. Noi stessi dobbiamo essere parte di questa cultura e di questo cambiamento. Ci sono azioni da compiere subito, che non consentono dilazioni o ritardi. Con Engine abbiamo avviato un percorso per diventare la prima B Corp del mondo degli spirits in Italia. Un’azienda, cioè, che non mette il profitto al primo posto, ma che ama mettere il benessere dell’ecosistema attorno ad Engine al primo posto».

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